Venezia ai piedi dei Colli Berici
Cosa resta del sogno di Venezia su queste terre.
L’onda lunga di Venezia giunse ai piedi dei Colli Berici risalendo i fiumi, col suo carico di paesi lontani e di gloria. Una moltitudine di barche lasciò il mondo blu del mediterraneo per conquistare quello verde della pianura.
Con i bagagli ricolmi di nuovi saperi e di un altro futuro, di Rinascimento e bellezza. Di nuove forme per le case, più allungate, più luminose, ampie e regolari, con archi acuti e merletti traforati a contorno di finestre leggere. Gli orti divennero risaie e vigneti, i boschi s’infittirono di faggi con cui fare remi per le barche.
I veneziani qui trovarono campagna, e orizzonti collinari. Luoghi d’ispirazione per Giorgione, Tiziano e altri ancora… quando il colore divenne strumento per creare prospettiva, volume e sensazione.
L’onda è rifluita ormai da secoli, ma rimangono ancora le tracce del sogno che Venezia fece in queste terre: nomi di boschi, di contrade e rioni,effigi di leoni alati, ville che raccontano della storia di allora, di tradizioni patrizie,di grandi fortune divenute possedimenti.
Rimangono le finestre di Venezia in certe case: sono antichi occhi che ancora ci guardano.
Sui Colli Berici si possono ben vedere i segni che testimoniano il passaggio di quest’onda veneziana. Trai i boschi ci sono quelli che hanno mantenuto l’antico nome (Bosco del Faeo o Bosco del Faedo) che ricorda la presenza dei faggi utilizzati per la costruzione dei remi. Ancora oggi certe campagne sono coltivate come erano state pensate dai veneziani: un esempio sono le risaie di Bagnolo, a Lonigo. Nelle vecchie case, si riconoscono linee, finestre, comignoli, tratti dello stile anche permeò quell’idea di architettura e di bello. E poi le ville, quelle che nobili veneziani costruirono come Villa Fracanzan Piovene ad Orgiano, Villa Pisani Bonetti a Lonigo, Villa Repeta a Campiglia dei Berici, per dirne alcune.
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