Nel giardino del castello…

Superata la grande volta a botte dell’ingresso, mi ha accolto un giovane vento settembrino rimasto nell’aria dopo il temporale. Dell’antico Castello di Barbarano, questa villa del Muttoni voluta dal Conte Godi nel ‘600, ha mantenuto le mura del maniero e le cantine scavate nella roccia. E nei luoghi dove la fortificazione era costruita per difendere e controllare il territorio, l’architetto ha creato un giardino a più piani.

Quello all’ingresso mi avvolge subito. L’ombra dei grandi ippocastani è fresca. Basta un respiro profondo e la fantasia corre a immaginare di trame e lotte di potere che hanno intrecciato la vita di vescovi e signori. Foglie di verde acceso si riflettono nell’acqua increspata delle fontane e proiettano ombre nella pietra dei muri, creando fatati giochi di luce.

Due scalinate di gradoni, vissuti, consumati, accompagnati da un’edera rampicante che si è presa le mura, portano alla vecchia limonaia; i limoni erano apprezzati già dagli antichi romani sia per la bellezza della pianta sia per l’intensità dei profumi che riempivano l’aria nella stagione della fioritura e in quella della maturazione del frutto. I vasi di cotto in cui vivono i limoni sono perfettamente abbinati al colore delle foglie e al bianco grigiastro della ghiaia, seguendo il disegno ordinato e rigoroso del giardino italiano.
Da questo parco incantato la veduta è stupenda su pianura e colli dominati dalla natura.

Ripercorrendo i ciottoli della via d’ingresso, mi accorgo di aver guardato spazi colmi di storia, con la sensazione di vedere qualcosa di fresco.
 Ed è stato un bel viaggio.

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